Prurito anale
Il prurito anale affligge chiunque. Secondo una ricerca il prurito anale è la forma di prurito localizzato più frequente, senza contare le cifre non riportate ufficialmente. Il prurito anale, infatti, è una tematica che si evita volentieri.
Prurito anale: cause
Le cause del prurito anale sono molteplici e la sofferenza è grande. Una delle cause più frequenti è la mancanza di igiene, tuttavia, a volte, la causa può essere anche patologica come ad esempio le emorroidi, l’incontinenza, le ragadi ecc. Se il prurito anale è di breve durata non c’è motivo di preoccuparsi, se invece il problema persiste, è consigliabile consultare un medico. Con una visita medica si possono chiarire i disturbi, identificandone le cause, così come i trattamenti e le cure più adatte.
Prurito anale: sintomi
Il prurito anale è una sensazione di irritazione dell’orifizio anale. I suoi sintomi possono variare da una leggera prurigine ad un prurito anale insopportabile. A seconda dell’intensità e delle cause, il prurito anale è spesso accompagnato da bruciore anale, da una sensazione di bagnato (ano umido) e da dolori all’orifizio anale.
Che cos’è il prurito anale? Il prurito anale in sé non è una malattia, bensì il sintomo di un disturbo della mucosa anale. Se si notassero alterazioni della cute, la causa potrebbe essere un eczema o una dermatite. Il prurito anale è quindi solitamente accompagnato da patologie proctologiche.
Frequenza del prurito anale
Il prurito anale è molto diffuso; secondo una ricerca, tra l'1% e il 45% della popolazione ne è colpito. Alcuni soffrono raramente di prurito anale, altri permanentemente. Questa grande differenza è dovuta alle elevate cifre di casi non riportati ufficialmente, poiché il prurito anale è tutt’ora considerato un tabù. Il problema del prurito anale riguarda ogni fascia d’età, ma soprattutto gli uomini tra i 30 e i 70 anni.
Prurito anale notturno
Il prurito anale si presenta in diverse forme e livelli d’intensità ma comune a tutte le tipologie di prurito anale è il peggioramento dello stesso di notte, poiché non si è distratti dalle attività giornaliere. Inoltre, l’elevata sudorazione notturna e l’utilizzo di biancheria intima inappropriata aumentano il livello di umidità della regione anale accentuando la sensazione di prurito. Per questo motivo il prurito notturno è spesso causa di insonnia: ci si sveglia per il bisogno impellente di grattare e strofinare la pelle, il che a sua volta danneggia la cute e aumenta il rischio di irritazione e di infezione e infiammazione creando un circolo vizioso.
Attenzione: se il prurito anale si presenta solo di sera o di notte, è possibile che si tratti di vermi intestinali. In tal caso è necessario consultare un medico.
Prurito anale: cause
Le cause del prurito anale sono numeroso. Qui di seguito riportiamo quelle più frequenti:
Igiene scarsa: residui fecali nel canale anale
Una scarsa pulizia anale, soprattutto dopo la defecazione, è la precondizione perfetta per l’irritazione cutanea. Anche un’eccessiva sudorazione notturna o l’uso di biancheria intima molto aderente o antitraspirante è una potenziale causa del prurito anale. Per questo motivo consigliamo di effettuare l’igiene intima della regione anale con carta igienica molto delicata o, ancora meglio, con acqua tiepida.
Attenzione: un utilizzo esagerato di salviettine umide può avere effetti indesiderati, poiché questi prodotti, nella versione che si trova in commercio, anche se dermatologicamente testati, contengono sostanze irritanti altamente sconsigliate dai dottori.
Un’alternativa efficace che garantisce un’igiene delicata e profonda della regione anale è costituita da ProctyClean® Clistere Set per l'igiene intima. Estraendo i residui fecali e le impurità che si accumulano nelle pieghe anali, garantisce un’accurata pulizia anale prevenendo perdite e fuoriuscite indesiderate.
ProctyClean® viene sempre utilizzato in combinazione con un olio emolliente, arricchito con vitamina E, olio di semi di girasole, bisabololo e gaiazulen (due potenti principi antiinfiammatori ricavati dalla camomilla), il quale rilascia un film protettivo sulle pareti anali. Questo olio allevia anche la sensazione di prurito che affligge chi deve passare molte ore seduto, garantendo una miglior qualità della vita già dopo i primi utilizzi.
Bastano da 1 a 2 minuti al giorno, idealmente dopo la defecazione, per ottenere una migliore igiene in modo facile ed efficace.
Nota bene: in caso di peggioramento dei sintomi o in presenza di dolore durante e dopo l’utilizzo di ProctyClean® è necessario consultare il medico!
Eccesso di igiene
Anche se è difficile da credere, anche un’igiene esagerata può essere causa di prurito anale. Come già detto, un utilizzo smodato di salviettine umide e di sapone può causare irritazione cutanea e prurito anale, danneggiando inoltre il mantello protettivo della pelle.
Nota bene: è consigliabile utilizzare solo acqua tiepida per la pulizia anale.
ProctyClean® è la scelta migliore per la pulizia anale: priva di sostanze aggressive che irritano la pelle. Per una sensazione di freschezza senza sapone o lozioni. Una miglior pulizia anale riduce la comparsa di sintomi!
Cause funzionali del prurito anale: emorroidi e prolasso anale
Spesso il prurito anale è sintomo di malattie proctologiche funzionali come le emorroidi o il prolasso anale. Con “emorroidi” si intende l’ingrossamento dei cuscinetti emorroidari situati sullo sfintere anale, il quale solitamente garantisce la chiusura ermetica dell’orifizio anale. Quando le emorroidi si ingrossano, invece, lo sfintere anale perde la sua funzionalità causando la fuoriuscita involontaria di liquidi e residui fecali. Le emorroidi ingrossate di per sé non sono causa di prurito anale, bensì l’umidità creatasi nella regione anale per via delle perdite è da tenersi responsabile. Essa provoca irritazioni, infiammazioni e prurito anale che possono anche causare un eczema anale.
Il prolasso anale consiste nella fuoriuscita, attraverso lo sfintere anale, di una parte del canale anale. Se il prolasso coinvolge anche una parte dell’intestino retto, si parla di prolasso rettale. Il prolasso anale ha uno sviluppo e dei sintomi simili a quelli delle emorroidi e può quindi essere causa di prurito anale.
Sia in caso di emorroidi che di prolasso anale, si creano delle condizioni di igiene intima subottimali. ProctyClean® offre una soluzione pratica e scientificamente dimostrata per il miglioramento della pulizia anale, in caso di emorroidi di primo e secondo grado, alleviandone in sintomi.
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Ragadi e fistole anali
Le ragadi anali sono lesioni dell’orifizio anale o del canale anale che provocano fitte di dolore molto intense. Esse possono insorgere in seguito ad un esagerato sforzo evacuativo ma anche a causa delle emorroidi o di attacchi di diarrea. Sono solitamente accompagnate dalla presenza di sangue rosso chiaro nelle feci e da una sensazione di bruciore e di prurito nella regione anale.
Spesso, queste piccole lacerazioni della pelle o della mucosa anale sono a loro volta la causa dello sviluppo di fistole anali, piccoli tunnel patologici che mettono in comunicazione il canale anale con la cute circostante. In fase degenerativa, le fistole anali possono ramificarsi fino a perforare lo sfintere e/o a portare alla formazione di un ascesso anale. Tutto ciò è causa di dolore, prurito e umidità della regione anale.
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Malattie intestinali
Anche alcune malattie intestinali possono essere causa di prurito anale, soprattutto se queste prevedono assidui attacchi di diarrea come la sindrome del colon irritabile o le malattie infiammatorie croniche intestinali, quali il morbo di Crohn e la colite ulcerosa. La fuoriuscita di feci di consistenza liquida e la conseguente pulizia più frequente provocano l’irritazione della delicatissima mucosa anale, danneggiando il mantello protettivo della pelle, il quale, a sua volta, non è più in grado di garantire la protezione necessaria contro le infiammazioni.
Anche l’incontinenza fecale è causa di infiammazioni che possono provocare prurito anale.
Raramente il prurito anale è causato da una malattia tumorale, solitamente dovuto al Papilloma virus. Se il prurito anale persiste (per più di sei settimane) è necessario consultare un medico.
Malattie sistemiche
Tra le malattie sistemiche, soprattutto quelle che riguardano il metabolismo come il diabete mellito, sono causa di prurito anale (circa un paziente su due), anche se le cause non sono ancora state individuate.
Anche le malattie internistiche, come l’insufficienza renale o le malattie tiroidee possono provocare prurito anale. Infine, anche un sistema immunitario debole, ad esempio in caso di infezione da HIV o malattia tumorale, favorisce l’introduzione di batteri e microorganismi nel corpo.
Prurito anale: vermi
Mentre il canale anale è da noi considerato una zona tabù, altri esseri ci si trovano molto bene: i vermi e i parassiti intestinali ad esempio. Questi, una volta insediati nell’intestino, possono essere causa di forte prurito anale, soprattutto di sera e di notte. I vermi intestinali possono colpire anche i bambini, soprattutto se spesso a contatto con animali domestici. Un altro esempio di organismi che si insediano molto volentieri nella regione anale sono i funghi, soprattutto se già in presenza di un’infiammazione cutanea o di ano umido, come spesso nei bambini e nelle persone bisognose di cure.
La Candida Albicans è il più frequente fungo responsabile di prurito anale. Essa si presenta più facilmente in pazienti con un sistema immunitario debole.
Anche le infezioni virali, come ad esempio quelle sessualmente trasmissibili come il Papilloma virus e l’herpes genitale, sono causa potenziale di prurito anale e piccole lesioni cutanee della regione anale.
Infine, talvolta, sono anche le infezioni batteriche, causate da diarrea batterica, da ferite infiammate o da rapporti sessuali non protetti (clamidie), a provocare il prurito anale.
Prurito da malattie dermatologiche
Altri fattori che causano il prurito anale possono essere le malattie dermatologiche: l’eczema anale, una delle più frequenti, è a sua volta spesso sintomo di altre malattie della regione anale e causa disturbi quali bruciore e prurito anale, e ano umido. Se l’eczema è causato da un fattore esterno che provoca un’irritazione locale della pelle, si parla di eczema allergico da contatto. Le cause di tali tipologie di eczemi possono essere degli allergeni come i profumi presenti in creme e saponi per il corpo e i conservanti con proprietà simil-estrogene (parabeni e i tensiottivi) presenti in prodotti per l’igiene intima e nelle salviettine umide, oppure le sostanze allergeniche contenute nei farmaci.
Infine, le persone afflitte da psoriasi o da dermatite atopica soffrono spesso anche di eczema anale.
Prurito anale: farmaci
In alcuni casi la somministrazione di farmaci per uso locale, come antibiotici, anestetici locali, cortisonici e antimicotici, può causare prurito nella regione intima. I cortisonici, infatti, alterano la risposta immune dell’organismo con conseguente rischio di infezione fungina; mentre gli antibiotici e gli anestetici locali indeboliscono la pelle rendendola più sensibile. In caso di eczema anale da farmaco è consigliabile sospendere la terapia oppure sostituire il farmaco dietro consultazione medica.
Cosa mangiare con il prurito anale?
Non è ancora stato dimostrato scientificamente, ma si è notato un legame causa-effetto tra la consumazione frequente di certi alimenti e l’insorgere del prurito anale. Essi sono: caffè, cioccolato, birra, noci, cibi speziati, agrumi e latticini. La consumazione di cibo molto piccante, inoltre, può causare diarrea e provocare quindi dolore, bruciore e prurito anale.
Prurito anale: stress, malattie psichiche e psicosomatiche
Il prurito anale può anche essere causato da disturbi psichici come l’ansia, lo stress e la depressione.
Prurito anale: quando è necessario consultare uno specialista e quale?
Se l’insorgere del prurito anale è sporadico (ogni 2-3 mesi) e di breve durata (un paio di settimane), non è necessario consultare il medico. Solitamente si tratta, infatti, di un disturbo temporaneo causato dal consumo di alimenti “sbagliati”, dall’uso di prodotti per il corpo nuovi, o da scarsa igiene. In caso contrario, se il prurito persiste per più di sei settimane, se diventa insopportabile, o se è accompagnato da una sensazione di bruciore, è necessario consultare immediatamente il medico. In questo caso, infatti, aumenta il rischio di cronicità del disturbo.
Prurito anale: a chi rivolgersi? Il proctologo
Anche se si tende ad andare automaticamente dal medico di base, l’internista, il dermatologo e il proctologo sono gli specialisti ai quali rivolgersi in caso di prurito anale. Il proctologo, in particolar modo, ovvero lo specialista del tratto anorettale, è in grado di svolgere le analisi più accurate della regione anale. Inoltre, molti proctologi sono anche chirurghi, il ché facilita e velocizza il trattamento dei disturbi, in caso sia necessario un intervento chirurgico.
Prurito anale: diagnosi
Trattandosi di una zona molto delicata, la scelta dello specialista è molto importante. La visita comincia solitamente con una serie di domande da parte del medico circa l’insorgere del prurito anale, la durata e l’intensità dei sintomi, la presenza di altre malattie e allergie, e la tipologia di pulizia anale effettuata (frequenza, prodotti utilizzati ecc.).
Dopodiché si passa all’osservazione e alla palpazione dell’orifizio anale e del retto. Se si sospetta un’infezione verranno fatti dei temponi batteriologici e un esame micologico; in caso di alterazione della mucosa anale, invece, una biopsia rettale.
Se questi esami non danno risultati soddisfacenti, si passa ad un’analisi più profonda dell’intestino crasso mediante proctoscopia o colonscopia.
Infine, si effettua un’analisi del sangue ed eventualmente un test allergico.
Prurito anale: cura
La cura del prurito anale varia molto in base alla causa. Per questo motivo, di solito, una volta individuata e rimossa la causa, il prurito anale scompare da sé. Per i diabetici, ad esempio, la regolazione della glicemia può essere la soluzione al problema del prurito anale.
Solo quando il prurito anale diventa insopportabile, si utilizzano metodi per alleviarne i sintomi.
Gli accorgimenti riportati qui di seguito possono contribuire a rendere questo disturbo più sopportabile:
ProctyClean® – Prevenzione e alleviamento del prurito anale
Come già detto precedentemente, la prevenzione del prurito anale richiede una migliore pulizia anale; dove migliore significa profonda ma non aggressiva. In molti Paesi è normale lavare la regione intima con il sapone intimo dopo la defecazione. Noi consigliamo l’utilizzo di acqua tiepida.
Una pulizia anale perfetta riduce molti problemi!
Proprio a questo scopo è stato ideato lo stick per la pulizia anale ProctyClean®: un’igiene migliore per combattere le cause del prurito anale, laddove non arrivano la carta igienica e l’acqua. La parte superiore di ProctyClean® Stick per l'igiene anale è dotata di una punta arrotondata che, una volta ricoperta con ProctyClean® Olio alla Vitamina E, si lascia inserire facilmente nell’orifizio anale. Consigliamo di effettuare questo trattamento sotto l’acqua corrente. Con un semplice movimento si estrarranno i residui fecali dal canale anale, prevenendone così la fuoriuscita indesiderata. Con questo semplice trattamento, da realizzare una volta al giorno per massimo 3 minuti, si raggiunge una pulizia anale perfetta.
Non ci credi? Leggi le recensioni del prodotto e le testimonianze dei nostri clienti.
Prurito anale: Rimedi della nonna
I bagni curativi
Anche i bagni curativi agli oli essenziali sono un buon metodo per ridurre il prurito anale, quantomeno per un breve periodo. Le sostanze da utilizzare hanno un’azione antinfiammatoria e lenitiva e si trovano in farmacia. Queste sono la corteccia di quercia, l’achillea millefoglie, la calendula e la camomilla.
Inoltre, è possibile realizzare degli impacchi lenitivi ed emollienti. L'amamelide, la calendula e il gel di aloe vera favorisco la riduzione dei pruriti della zona anale. Un'altra soluzione naturale sono gli impacchi di tè nero che se raffreddati donano sollievo dal prurito perianale.
Attenzione però. Se la cute è già molto irritata, gli oli essenziali possono peggiorare la situazione.
Prurito e bruciore anale: creme e pomate
Se il prurito anale diventa insopportabile, è consentito (dietro consultazione medica), l’utilizzo di creme, pomate e paste; sono solitamente prescritte pomate all’ossido di zinco, al mentolo, alla canfora, alla lidocaina e al polidocanolo, oppure anestetici locali (per una breve sensazione di sollievo).
Bisogna tenere presente che l’utilizzo di tali farmaci a lungo andare può recare danno alla delicata cute anale; ne consigliamo perciò un uso parsimonioso.
Cortisonici
I cortisonici vengono utilizzati solo come soluzione estrema, quando il prurito anale diventa insopportabile, poiché danneggiano e indeboliscono la pelle.
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